di Maria Lucchet - @leguidesiraccontano
La mia esperienza come guida alla mostra Dialogo nel Buio ha avuto inizio nel febbraio del 2019: dapprima come collaboratrice, poi dal primo marzo scorso sono stata assunta con contratto a tempo indeterminato. Questo in teoria, ma in pratica...
Sono indelebili nella mia memoria le parole pronunciate in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e confermate pochi giorni dopo dalla dirigenza della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, che dichiaravano la chiusura di qualsiasi luogo di aggregazione sociale. In quei momenti il primo pensiero è andato al rammarico di non poter vedere per un periodo di tempo i bambini e i ragazzi delle scuole, le famiglie, le compagnie di amici e, in genere, tutti coloro che vengono a visitare la mostra, sia durante la settimana che nei week-end. Personalmente Dialogo nel Buio, oltre ad essere il mio luogo di lavoro, è un meraviglioso punto di incontro e di scambio: sentire le risate di grandi e piccini, vedere persone che affrontano i propri timori e vincono la sfida con se stessi, osservare chi si stupisce delle potenzialità dei sensi che prima non immaginava di avere e rispondere a tutte le curiosità sulla mia vita quotidiana e su quella dei non vedenti in genere, sono esperienze che mi riempiono ogni giorno di gioia e di entusiasmo.
Qualche mese fa qualcuno mi ha chiesto a quale immagine associo Dialogo nel Buio, e la mia risposta è stata l'arcobaleno. Considero l'arcobaleno fonte di luce, vita, calore, collaborazione e abbattimento delle diversità. Il motivo? I colori che formano l'arcobaleno sono sia caldi che freddi, ma, nonostante la loro netta diversità, sono in grado di dar vita ad uno spettacolo unico di colori, di emozioni e di sensazioni.
E di una cosa sono fermamente convinta: l'arcobaleno tornerà a riempire tutti gli ambienti della nostra mostra!