L'Istituto dei Ciechi ospita la sesta puntata di Masterchef: 35 persone non vedenti hanno assaggiato e giudicato i piatti degli sfidanti
Ma la parte più interessante della puntata è rappresentata dalla prova in esterna che si svolge in una location del tutto particolare, l’Istituto per ciechi di Milano, dove gli aspiranti chef si devono sfidare nelle solite due brigate rossa e blu avendo come giudici per l’occasione 35 ospiti non vedenti. E per darci un piccolo esempio di cosa voglia dire vivere una realtà diversa, mentre i nostri cuochi amatoriali cucinano, dopo avere fatto la spesa al buio condotti da Giuseppe, una guida dell’Istituto, Joe Bastianich, in compagnia di un altro ragazzo di nome Emanuele (e del suo cane guida), si fa condurre, bendato, per le vie di Milano, per testare in prima persona la sensazione di dovere utilizzare al meglio, in assenza della vista, tutti i rimanenti sensi. E cosi dovrebbero fare anche le due brigate e pensare che i piatti che stanno preparando saranno gustati da persone dal palato finissimo, e in grado di riconoscere tutti i sapori che dovranno amalgamarsi ed esplodere in un tripudio di gusto per non deludere l’attenta giuria. C’è chi di sicuro, tra il pubblico, polemizzerà vedendo in questa prova un tentativo di spettacolarizzazione di una condizione difficile, ma ricordiamo che l’Istituto per ciechi ogni anno conta 100 mila visitatori che vogliono partecipare al “Dialogo nel buio”, un percorso che culmina in una cena degustazione ad opera dei non vedenti e vissuta completamente nell’oscurità. Un’esperienza emotivamente coinvolgente per provare a vivere per qualche ora nei panni di persone che, pur dovendo affrontare la quotidianità non senza sforzi, hanno delle capacità differenti e delle sensibilità più sviluppate.
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