Articolo uscito sul giornalino scolastico "Il Giornalotto" di dicembre 2022
del Liceo Volta di Milano
L’esperienza immersiva multisensoriale al Dialogo nel Buio: senza la vista si potenziano gli altri sensi
Martedì 15 novembre 2022 la classe 3H si è recata presso l’Istituto dei ciechi di Milano per partecipare all’attività del Dialogo nel Buio. Le ragazze e i ragazzi, insieme ai loro insegnanti, hanno sperimentato un percorso ideato per fare comprendere quanto l’esperienza di tutti noi dipenda dalla vista: non pensiamo di poterci orientare servendoci anche degli altri sensi.
L’esperienza
Vivere l’esperienza del Dialogo nel Buio non è come partecipare alla solita gita scolastica: la totale assenza di luce la distingue da qualsiasi altra idea di uscita didattica.
Lo scopo del Dialogo nel Buio non è simulare la cecità, ma invitare i visitatori a sperimentare come la percezione della realtà e la comunicazione possano essere molto più profonde e intense in assenza di luce.
Divisi in gruppi di massimo sette persone, i visitatori, dotati di un bastone per non vedenti (necessario per perlustrare la zona vicina al proprio corpo e per evitare pericoli), intraprendono un percorso nel buio della durata di circa un’ora nel quale sono accompagnati da una guida cieca o ipovedente.
Il percorso
Varcato l’ingresso, la linea di confine fra la luce e il buio, ci si trova alle prese con una condizione mai sperimentata, che richiede notevoli capacità d’adattamento: il buio totale disorienta chi è abituato a fare affidamento sulla vista.
Il visitatore passa per alcune stanze che simulano situazioni di vita quotidiana, nelle quali ci si deve orientare utilizzando gli altri sensi e ascoltando i compagni del gruppo e la guida. L’ultima tappa del percorso è un bar dove, sempre nell’oscurità più totale, si commenta l’esperienza vissuta sorseggiando una bevanda a scelta.
Disagio e fascino: le emozioni provate
Durante questa esperienza le emozioni provate sono contrastanti: allo spegnimento delle luci ci siamo trovati improvvisamente in un fitto buio e con un sentimento comune di spaesamento, che, proseguendo nel percorso, si tramuta in interesse e fascino per la nuova esperienza; alcuni, però, disorientati e privi degli usuali riferimenti visivi, si sono sentiti a disagio.
Tra di noi c’era anche qualcuno per cui questa esperienza era del tutto normale: il nostro compagno di classe non vedente si destreggiava con sveltezza e abilità nel percorso, quasi più veloce della guida che ci conduceva.
Tutti noi, comunque, siamo stati accomunati da un’esperienza particolare: quella di entrare in una realtà completamente diversa dalla consueta, fatta di suoni e percezioni tattili. Abbiamo capito quanto per noi sia importante avere tutto ciò che ci circonda “sott’occhio”: ritrovarsi in un abisso buio quando si è abituati a vedere è qualcosa di veramente forte.
L’esperienza a cui la nostra classe ha preso parte ha permesso di riflettere su diversi argomenti, soprattutto sull’importanza, spesso data per scontata, del senso della vista.
Inoltre, esplorare gli spazi immersi nel buio più profondo non è stato per niente semplice: nonostante sapessimo di essere in un ambiente sicuro, abbiamo sentito la paura che potesse succedere qualcosa di imprevedibile.
Il momento più difficile e fonte di preoccupazione è stato l’attraversamento (simulato, sempre) di una strada: attraversare un pericoloso incrocio, al buio, immersi nei suoni emessi a intermittenza dal semaforo, dei clacson delle macchine, dei discorsi di persone, dei motori e dei pneumatici che stridono sulla strada. Se aprite gli occhi per controllare che non arrivi nessun veicolo verso di voi, non cambia niente, è tutto come prima, è tutto buio e c’è solo il bastone a guidarvi. Questa è la situazione che per i ciechi si ripete in tutti gli incroci, per tutti i giorni e per tutta la vita. Più che l’esperienza concreta in sé stessa, è ciò che provi durante e dopo il percorso che ti fa riflettere e che ti aiuta a capire che tutto ha un significato molto profondo: dopo questa esperienza non “vedrete” più il mondo nello stesso modo.
Riflessioni finali
Quest’avventura porta a esplorare il mondo come mai avete fatto prima: un’esperienza multisensoriale in cui la percezione della prossimità e la comunicazione con i compagni, in assenza della vista, possono essere più profonde e intense.
L’attività mette alla prova ciascuno di noi e ci spinge ad abbandonare la visione del mondo che conosciamo, per scoprirne l’affascinante complessità.
La Terza H invita tutti a partecipare a questa imperdibile e singolare iniziativa.