Istituto Comprensivo Statale Franceschi
DialogoNet del 25/03/2021
DIALOGHI NEL BUIO
Un giorno, la nostra professoressa di italiano, ci fece fare un incontro online con delle persone non vedenti, che ci raccontavano come era la loro vita.
Appena entrai nell’incontro “dialoghi nel buio”, mi resi subito conto che si trattava di una cosa seria (come già sapevo) e molto interessante.
Ad un certo punto, entrò nella lezione una signora di nome Elisabetta, che era non vedente.
Questa signora, ci spiegò come era la sua vita e ci fece capire, che se una persona non può vedere, non significa che non può essere felice, ma si riesce, tutto sommato, ad avere una vita normale e bella, ma bisogna saperla apprezzare.
Inoltre, Elisabetta, ci ha chiesto cosa crediamo che veda un non vedente. Molti risposero nero, altri invece dissero che un non vedente vedeva tutto bianco. Ma poi, Elisabetta ci ha chiesto: “provate a vedere dietro la vostra testa”. A questo punto, tutti ci siamo resi conto che una persona totalmente cieca, non vede nero e neanche bianco! Non vede nulla.
Ci sono rimasto di sasso.
Purtroppo, questo incontro, non abbiamo potuto farlo dal vivo, a causa del COVID19.
Elisabetta oltre ad averci raccontato varie cose, per esempio che ci sono non vedenti che vedono le ombre, altre invece come Elisabetta stessa che vedono qualche sfumatura, ad esempio i colori accesi come il rosso, ci ha spiegato la scrittura dei ciechi, il braille e ci ha raccontato come i suoi amici, gli mandano via posta i bigliettini scritti in braille.
Ci ha anche detto che c’è un’applicazione, sia per IPhone e sia per Android, che permette ad un non vedente, di usare il cellulare senza problemi. Questa applicazione ti permette di sentire tramite una voce quello che clicchi sullo schermo, inoltre, questa voce, ti dice anche che cosa fotografi, anche se non sempre funziona (accennato da Elisabetta).
Dopo aver parlato a lungo, Elisabetta ci fece fare un gioco, ovvero, descrivere un oggetto senza usare il senso della vista, ma usando il tatto, l’udito, l’olfatto e in caso anche il gusto. Dopodiché, Elisabetta ci ha fatto fare un altro gioco, siccome poteva sapere i nostri nomi e ciò che cliccava tramite una voce nelle cuffie, e dato che con l’aiuto delle prof riusciva a condividere lo schermo, ci condivise l’alfabeto braille e uno di noi doveva descrivere i puntini che vedeva e un altro doveva rispondere che lettera era secondo lui.
Fa capire al meglio quello che prova un non vedente e ciò che usa per semplificarsi la vita.
Ho capito che le persone non vedenti, con l’aiuto di alcuni strumenti, possono avere una vita normale come la nostra. Non ci avevo mai pensato. È stato pazzesco che Elisabetta sia riuscita a fare la presentazione e a farci emozionare così tanto senza vedere nulla.
Io, consiglio a tutti questo incontro!
È molto bello, interessante ed emozionante e fa capire, che bisogna apprezzare ciò che si ha e che non tutte le persone sono uguali a te e soprattutto fortunate come te.
Un'altra cosa emozionante nel sentire parlare Elisabetta è stata che era felice e questo mi ha fatto capire che nonostante le difficoltà bisogna essere felici delle cose che si hanno.
Dopo aver finito l’incontro mi sono reso conto di tutte le volte che mi lamento di qualcosa ed invece di lamentarmi dovrei fare come Elisabetta ed essere contento di quello che ho e soprattutto che devo ricordarmi sempre che sono molto fortunato.
Nonostante io abbia fatto l’incontro online, consiglio anche di andarlo a vedere dal vivo, perché sicuramente sarà ancora più emozionante e interessante.
Io lo farò sicuramente.
Inoltre, Elisabetta è molto simpatica e riesce a rendere un discorso molto interessante.
Perciò, consiglio a tutti questo incontro.
Grazie Elisabetta e alla nostra professoressa Sampietro che ci ha fatto fare questo incontro.
Ciao
Alessandro Galli
Classe 2 D
Il progetto “Dialogo nel buio” mi ha fatto scoprire tante cose interessanti. Quando per strada incontro un non vedente con il cane che lo accompagna, non sapevo che questo ha prezzi molto alti, quindi non tutti possono permetterselo. Mi è piaciuto anche quello che ha detto una signora, cioè che se a scuola dovesse arrivare un compagno non vedente, non dobbiamo trattarlo come un diverso, ma come uno di noi. Anche la scrittura Braille mi ha fatto capire che è un’invenzione molto importante, perché in questo modo tutte le persone cieche possono avere una vita normale. I non vedenti hanno l’olfatto e l’udito molto sviluppati e la loro memoria risiede in questi 2 sensi. Anche io a volte sento profumi e odori che mi fanno tornare in mente cose di quando ero piccola. Penso di avere imparato molte cose e se un giorno dovessi conoscere una compagna cieca, mi piacerebbe starle vicino e mangiare un gelato insieme per imparare da lei ad apprezzare la vista delle cose semplici.
Federica
DIALOGO NEL BUIO
Questo incontro mi ha fatto riflettere molto sulla vita dei non vedenti : come si spostano ,come mangiano ,come usano i congegni elettronici…
La presentatrice dell’incontro era una donna completamente cieca dalla nascita, poiché esistono persone che sono diventate ceche , e ci ha spiegato un po’ come si vive senza la vista che secondo lei non è il senso più importante appunto perché non si usa per fare qualsiasi cosa la vista ,infatti si dice che i ciechi , la mancanza della vista, la compensano con lo sviluppo dell’udito.
Esiste anche l’ipovedente che è una persona la quale vede molto poco e male.
Molti si domandano cosa vedono i ciechi: bianco, nero…semplicemente non vedono nulla, come se non avessero gli occhi.
Per aiutare un cieco bisogna essere spontanei e proporre il proprio aiuto.
Ci sono ciechi che, per aiutarsi, usano dei cani addestrati oppure dei bastoni.
Questo incontro, oltre a farmi riflettere ,mi ha interessato molto per la quantità di particolari che ha descritto la presentatrice.
Filippo
RIFLESSIONI SUL PROGETTO: DIALOGO AL BUIO
Il progetto è stato molto interessante perché ho compreso i problemi che una persona non vedente ha e di come li ha risolti. Mi ha stupito soprattutto come riesca a condurre una vita normale come tutti, senza però vedere le cose che la circondano.
Le attività che mi hanno più colpito sono: riuscire a scrivere sulla tastiera del computer semplicemente ricordando la posizione dei tasti o essere in grado di fare la spesa da sola, individuando con il tatto i prodotti da comprare.
Ciò che mi ha più impressionato è come sia riuscita ad affinare i suoi altri sensi in modo quasi perfetto e, secondo me, questa conseguenza delle cecità è l’aspetto positiva più grande! Oltre al fatto che essere ciechi stimola e sviluppa anche la memoria.
Gabriele Viganò
RIFLESSIONI DELL‘ INCONTRO “DIALOGO NEL BUIO”
Il 25 Marzo, insieme alla classe, abbiamo fatto un progetto chiamato “Dialogo Nel Buio”. La nostra prof ci aveva raccontato piú volte di questo incontro e di quanto ci teneva a farci partecipare e quindi ero molto entusiasta a sapere che cos’era. Purtroppo l’abbiamo fatto a didattica a distanza, visto che eravamo in zona rossa, quindi non potevamo assistere com’era veramente.
Abbiamo avuto una guida molto gentile, che si chiama Elisabetta ed era accompagnata dai suo assistenti. Elisabetta è una persona non vedente peró riesce un po’ a vedere macchie di colore, sagome e luci…
L’inizio dell’incontro è cominciato con lei che ci ha spiegato che il Dialogo Nel Buio è una mostra che insegna un altro modo di “vedere”. Il percorso è fatto totalmente senza luce e i visitatori devo affidarsi agli altri sensi, cioè il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto. La guida è una persona cieca e guiderà gli ospiti con la voce. Quando ce lo stava raccontando, mi ha fatto venire la voglia di andare in quel posto e fare una mia esperienza.
Poi dopo ci ha spiegato che ci sono diversi tipi di non vedenti, tra cui l’ipovedente che è una persona che vede poco e non si può piú aggiustare.
In seguito ci ha chiesto che se una persona non riesce a vedere, che cosa vede e abbiamo risposto con “nero”. Ma lei ci ha detto che non era vero, non vedono proprio NIENTE.
Successivamente ci ha racconta che c’è una differenza tra una persona che non ha mai visto e qualcuno che ha perso la vista. La persona che non ha mai visto, non hanno idea di come è fatto il mondo e quindi non possono immaginare in confronto a quelli che hanno perso la vista.
Dopodiché Elisabetta ci ha informato che i non vedenti sono più attenti, perché sono più allenati e hanno imparato di più ad usare gli altri sensi in confronto a noi, che usiamo la maggior parte delle volte, la vista.
Oltre a ciò, ci ha detto che a differenza della vista, l’udito non ha barriere e che possiamo usarlo a 360°.
Di seguito ci ha parlato di parole che dovremmo ricordare quando parliamo delle persone non vedenti. La prima è la SPONTANEITÀ, non dobbiamo avere paura di usare le parole alla persona cieca e di utilizzare le parole “vedere” e “guardare” con loro. Poi c’è il “PROPORRE L’AIUTO”, quando vogliamo aiutarli, è meglio sempre chiedere prima. Dopo c’è l’ “ATTENZIONE ALL’ESIGENZE”, dobbiamo sempre avvisarli se l’ambiente intorno a loro è cambiato. L’ultima parola invece è “INCLUDERE”, che è una cosa veramente molto importante, dobbiamo farli partecipare perché alla fine, sono anche loro delle persone.
Questo incontro, mi è piaciuto veramente molto. Mi ha insegnato tantissime cose. Mi ha fatto capire che quello che conta che siamo tutti uguali. Le persone non vedenti, fanno le nostre stesse cose, ma in un modo diverso.
Mikaela Datingaling
16/04/2021
Classe 2D
Io credo che il progetto “ dialogo al buio” sia uno dei più bei progetti alla quale avessi mai partecipato, perché tratta un argomento delicato facendoti interessare molto al programma e la parte più bella sono gli oggetti che ti mostrano, mi hanno incuriosito molto e sinceramente se ne avessi l’occasione, lo rifarei.
Miriam
Settimana scorsa abbiamo avuto un incontro a distanza con delle persone non vedenti chiamato “DIALOGO AL BUIO” è stata per me un’ esperienza davvero emozionante e istruttiva, mi ha coinvolto parecchio, e aiutato a comprendere questa condizione di vita, perché anch’io ho una cugina cieca, che purtroppo, al momento della nascita, per uno sbaglio dei medici nel tirarla fuori dal grembo di sua mamma, l’hanno presa in un modo sbagliato provocandole la cecità. Questo progetto ci insegnato molte cose che noi non sapevamo sui ciechi, per esempio come loro superano quello che noi è la quotidianità e per loro, molte volte, sono ostacoli da affrontare ogni giorno della loro vita. Io ho capito che vivere la vita come la loro è difficilissimo ma hanno una grandissima forza ma in particolare una positività, hanno fatto un enorme lavoro per aumentare la percezione degli altri sensi per colmare la mancanza della vista, oltre a cercare di capire la loro condizione di vita, mi sono divertito molto sono persone simpaticissime e disponibili. Per farci capire cosa loro provano e come cercano di rapportarsi con quello che li circonda, ci hanno fatto fare questo piccolo giochino, scegliere un oggetto e grazie al nostro tatto provare a descriverlo ai nostri compagni e a loro, esprimendo qualunque sensazione avessimo percepito per poterlo descrivere e far capire di quale oggetto si trattasse. Ho capito tanto e ci hanno fatto imparare molte cose utili su come è meravigliosa la vita, anche se più difficile, sia se si è nati ciechi o lo si è diventati nella vita, basta forza di volontà e positività nella vita si può riuscire a superare ogni difficoltà che ci si pone davanti.
Omar
Dialogo nel buio – Le mie considerazioni
Quest’anno la scuola ha organizzato un incontro con persone ipovedenti per avvicinarci e farci conoscere questa realtà. Purtroppo a causa della pandemia, l’incontro non è avvenuto in presenza, ma in Dad.
Abbiamo conosciuto due ragazze ed un ragazzo che ci hanno parlato della loro vita, delle loro abitudini e del loro modo di affrontare le piccole e le grandi questioni di tutti i giorni.
Questo confronto mi ha molto coinvolto ed interessato perché, in primo luogo mi ha permesso di conoscere una realtà a cui non avevo pensato con particolare attenzione prima e poi perché mi ha fatto superare una specie di “pregiudizio”. Ho infatti capito che non c’è differenza tra noi “vedenti” e le persone che invece hanno delle difficoltà nel vedere. Siamo tutti uguali abbiamo solo delle modalità differenti di affrontare la vita. Abbiamo strumenti diversi, ma il risultato a cui arriviamo è lo stesso per entrambi.
Devo, però riconoscere che queste persone hanno spesso molta più forza e coraggio di noi, perché ciò che a noi può sembrare una banalità a loro può costare uno sforzo decisamente maggiore. Ho capito che non si deve mai dare per scontato quello che abbiamo e che possiamo fare. Dobbiamo imparare ad usare le possibilità di cui disponiamo per avvicinare il nostro modo di vivere a quello di altre persone.
E’ sempre molto stimolante fare delle nuove esperienze e conoscere nuove realtà, perché credo che questo sia l’unico modo per conoscere ed accettare quello che non conosciamo e quindi per crescere.
Sergio
Riflessione sul progetto dialogo nel buio
Il progetto parlava di un argomento molto attraente infatti da ciò che i miei compagni mi hanno spiegato parlava di come aiutare i non vedenti e i diversi tipi di non vedenti. Secondo me ciò è molto utile perché non solo serve a capire ciò che provano le altre persone ma anche come vivono certe persone usando magari di più un altro senso.
Yassa Khella 14/04/2021
Altri contributi
Istituto Comprensivo Statale Franceschi - Altri contributi
DialogoNet del 25/03/2021
La testimonianza di Luca (PDF)
La testimonianza di Nicolò (PDF)
IIS C OLIVETTI (IVREA)
“DialogoNet” del 18/03/21
A. DialogoNet è stata una delle esperienze più belle che io abbia mai fatto nel mio percorso scolastico all’Istituto Olivetti di Ivrea.
È affascinante vedere come le persone che hanno perso totalmente o parzialmente la vista riescano ad adattarsi alle varie attività della vita quotidiana, affinando sempre di più gli altri sensi.
Mi è piaciuta la loro disponibilità nei nostri confronti, perché lasciandoci libere di fare domande di qualsiasi tipo, ci hanno fatto capire che sono persone normali, solo che utilizzano alcuni oggetti che appartengono anche alla nostra quotidianità in maniera differente.
Essendo una persona molto curiosa mi sono spesso domandata come i ciechi o gli ipovedenti facciano a vivere la propria quotidianità e poter sentire i loro racconti inerenti alle esperienze di vita mi ha fatto comprendere meglio come vivono le diverse situazioni.
Le guide di “Dialogo nel buio” hanno risposto ad alcune domande illustrando in maniera chiara e diretta come utilizzano alcuni oggetti e in effetti mi sono resa conto che se anche noi vedenti ci affidassimo un po’ di più agli altri sensi potrebbe esserci utile. Devo dire che sono rimasta veramente sbalordita quando Elisabetta ha letto una parte del libro scritto con l’alfabeto Braille con una semplicità e spontaneità incredibili, le sue dita sembravano svolazzare dolcemente sulle parole.
B. Secondo me l’incontro DialogoNet è stato molto interessante e bello, un’esperienza unica, importante ed emozionante. Quello che mi ha colpito di più è la descrizione che Elisabetta ha fatto del mare e delle stelle, non ho mai sentito qualcuno descrivere così bene le sensazioni che si possono provare in certi luoghi, è stato davvero emozionante. Questo mi ha fatto capire che la mancanza della vista per certi versi può essere anche un vantaggio e non sempre solo uno svantaggio come spesso noi vedenti siamo portati a credere.
C. Penso che questo incontro di DialogoNet sia stato molto utile, mi ha fatto riflettere e capire un minimo il “punto di vista” e la quotidianità di chi vive senza vedere con gli occhi il mondo che ci circonda; preciso con “gli occhi” perché ho capito che ciò che ci circonda si può conoscere anche con gli altri organi di senso, che per chi è cieco o ipovedente sono fondamentali per conoscere e “vedere”.
Ci hanno fatto riflettere su una cosa a cui non ho mai pensato: l’udito ha meno limiti rispetto alla vista. Questo sono riuscita a capirlo bene anche grazie a delle piccole attività che ci hanno proposto, come ad esempio far spegnere la videocamera ad una di noi che doveva descrivere un oggetto che aveva vicino, dicendo com’era al tatto, se aveva un odore, se faceva rumore ..., per noi abituati ad usare soprattutto gli occhi non è stato facile, ma sicuramente stimolante per comprendere meglio quanto siamo propensi ad usare soprattutto la vista, sottovalutando altre caratteristiche che si possono notare solo con gli altri organi di senso.
Questa esperienza la porterò con me nel cuore, proverò a farne tesoro anche nella mia quotidianità, e sicuramente la consiglio a chiunque ne abbia la possibilità e sia disposto ad aprirsi in maniera diversa al mondo che ci circonda.
D. Giovedì mattina la mia classe ed io, ci siamo collegate con alcune guide del “Dialogo nel buio” dell’istituto dei ciechi di Milano, in quelle due ore, che sono volate, ho cercato di immedesimarmi nel racconto di queste ragazze fantastiche, che si sono aperte a noi e ci hanno fatto capire il loro mondo.
Il buio che solo i ciechi non vedono, “un mondo nero” capace di creare ai vedenti incertezza e confusione, al quale i ciechi si abituano in maniera quasi spontanea per muovere i loro passi nella vita.
Mi sono entusiasmata in questo incontro, durante il quale ho capito come i ciechi o gli ipovedenti vivono in un mondo diverso anche se uguale al nostro, particolare e speciale a modo suo.
La loro serenità nell’esporci le difficoltà che possono incontrare e che possono essere dovute all’assenza della vista, mi ha fatto capire che la loro quotidianità la vivono nel modo più normale possibile.
Mi è anche piaciuto quando ci hanno coinvolto in alcune attività che per noi non erano normali, in quanto sentivamo parecchio la mancanza della vista.
È stata un’esperienza molto profonda ed emozionante che è riuscita a rispondere ad alcune domande che avevo sulle persone cieche e ipovedenti; spero che questo brutto periodo possa finire al più presto, in modo tale da poter andare a Milano per svolgere l’esperienza al buio insieme a loro.
E. DialogoNet è stato un incontro online con delle signore cieche e ipovedenti. Ci siamo collegati con queste guide del “Dialogo nel buio” tramite zoom ognuno purtroppo da casa propria, visto che non è stato possibile né andare noi a Milano e neppure collegarci tutte insieme da scuola (Visto il periodo di pandemia).
Ho trovato l’incontro molto interessante e formativo. È stato utile per capire meglio la vita che fanno le persone non vedenti e per capire che riescono a fare tutto ciò che facciamo noi con la stessa scioltezza.
La cosa che di più mi ha colpita è stato quando Elisabetta, tramite l’alfabeto braille ha letto in tutta scioltezza una storia per bambini. Ho trovato anche curioso il fatto che Marinella riesca a truccarsi senza difficoltà trovando metodi per distinguere trucchi e colori.
F. Personalmente ho trovato l’incontro DialogoNet piacevole, interessante, curioso e coinvolgente. Le spiegazioni delle guide del “Dialogo nel buio” sono state semplici e comprensibili.
Divertente la parte dei giochini perché con leggerezza ci hanno messe, senza volerlo, in difficoltà, per comprendere l’oggetto invisibile ai nostri occhi, che sono sempre troppo attenti. Grazie a queste attività pratiche ho capito meglio l’importanza che hanno tutti gli organi di senso, attraverso i quali si riesce a conoscere il mondo attorno a noi, anche senza l’utilizzo della vista a cui noi troppo spesso ci affidiamo in maniera quasi esclusiva. Curioso e coinvolgente il momento in cui Elisabetta ci ha dimostrato come sia facile per lei leggere grazie all’alfabeto Braille da un libro.
Un’altra parte che mi ha entusiasmato è stata quella delle domande, perché l’opportunità di dare sfogo alle nostre curiosità e l’estrema gentilezza con cui hanno risposto ai vari argomenti (cane guida, scelta dei vestiti, trucchi….) mi ha fatto capire che sono persone come noi, diverse ma uguali.
Mi è piaciuto anche il compito che ci è stato assegnato a gruppi sul come comportarsi se all’interno della propria classe arrivasse una compagna cieca, ho trovato questo compito molto utile per capire come affrontare la situazione confrontando le nostre idee e proposte. Sicuramente non vedo l’ora di poter fare il percorso al buio in presenza, appena sarà possibile e ringrazio di aver potuto fare questo bellissimo incontro.
G. DialogoNet è stato un incontro con delle guide della mostra “Dialogo nel buio” dell’istituto dei ciechi di Milano. Ed è stato molto interessante e istruttivo perché ci ha aiutato a capire meglio alcuni argomenti trattati a scuola.
Una cosa che mi ha colpito molto è stato quando Elisabetta si è messa a leggere una storia per bambini in codice braille con una scioltezza e fluidità davvero ammirevole.
Poi mi è piaciuto anche il momento dell’interazione e l’attività che ci hanno fatto fare... perché ci hanno stimolato ad utilizzare gli altri sensi per riconoscere dei semplici oggetti. Sono delle persone come noi, semplicemente con delle capacità diverse e per certi versi anche in più rispetto a noi, che ci affidiamo spesso principalmente ed erroneamente solo alla vista e utilizziamo poco o niente gli altri sensi pur avendoli a nostra completa disposizione.
Apprezzo davvero molto il loro lavoro perché nonostante alcune difficoltà si vanno a interfacciare con la vita di tutti i giorni e non si privano giustamente di nulla.
Penso che l’esperienza dal vivo in questo museo sia assolutamente da provare, non solo per le emozioni che si possono fare nel percorso al buio, ma anche per l’opportunità di conoscere un ambiente diverso, fatto soprattutto di persone che ci possono aiutare a crescere e a capire meglio il mondo che ci circonda.
H. Giovedì 18 marzo 2021 abbiamo avuto la fortuna di assistere a “DIALOGONET”.
È stata un'esperienza particolare che ci ha regalato la possibilità di scoprire meglio il mondo dei ciechi.
Siamo state colpite prima di tutto dalla spontaneità, dalla velocità di lettura in braille, dal fatto che riescano a fare molte cose senza l’utilizzo della vista (cose che a noi sembrano già difficili pur potendo utilizzarla) come truccarsi, inoltre abbiamo capito che nonostante tutto riescono ad affrontare al meglio la quotidianità.
Siamo però dispiaciute per aver potuto relazionarci e interagire con le guide del “dialogo nel buio” solo attraverso uno schermo, anche se siamo positive e speriamo tutte di riuscire, magari anche al di fuori della scuola, a venire a trovarvi a Milano.
Infine ringraziamo Elisabetta, Maria, Marinella e Giovanna per aver condiviso con noi questa esperienza di vita, che sicuramente ci ha fatto capire meglio alcuni argomenti che stiamo studiando anche in classe con i nostri docenti.
A presto!!
ISTITUTO L DA VINCI – G. R. CARLI – S. DE SANDRINELLI (TRIESTE)
“DialogoNet” - 12/03/2021
“L’incontro “Dialogo nel Buio, avuto poco tempo fa mi ha particolarmente interessata. Già da un po’, questa forma di disabilità visive mi ha incuriosita, in quanto toglie una cosa che è data per scontata, la vista. Per ciò mi sono posta molte domande, che ora almeno in parte, hanno trovato risposta grazie a questa esposizione, la quale mi ha dato la possibilità di mettermi nei panni di chi non può vedere, cogliere quali sono le difficoltà che gli ipovedenti incontrano nella vita quotidiana e che a noi ci sembrano banali, ma che loro superano utilizzando gli altri sensi per aiutarsi a muovere nell’ambiente circostante”.
Agnese
“Questo incontro è stato molto interessante perché finalmente ho capito come delle persone senza la vista potessero vivere. Pensavo che la vita fosse molto più aggravata senza questo senso ma ho capito che grazie a tutti i mezzi che sono stati disposti a queste persone, riescono a vivere la loro quotidianità in modo sereno e abbastanza normale. Sono stata colpita dal fatto che debbano comprarsi da soli il bastone se gli si rompe e penso che sarebbe opportuno costruire dei bastoni più resistenti.”
Beatrice
“L’incontro è stato molto interessante. Grazie a questo incontro ho potuto vedere come persone affette da questa disabilità vivono la loro quotidianità. Sono rimasta particolarmente colpita dalla loro forza di volontà, e da come loro affrontano la vita nonostante le difficoltà. Sono convinta di aver imparato molte cose che difficilmente dimenticherò.”
Martina
“Nonostante le loro difficoltà, i nostri relatori si sono presentati a noi come persone allegre e capaci di affrontare le insidiosità della vita. Hanno trasmesso delle buone emozioni, soprattutto in un periodo come questo. Ancora una volta mi sono dovuto ricordare che lo standard della vita non è il mio.”
Samir
“L’incontro con le persone cieche è stato molto interessante e anche informativo. Non sono mai riuscito ad immaginare come una persona riuscisse a vivere senza la vista, soprattutto pensavo che avrebbe avuto delle difficoltà enormi anche nelle cose più semplici. Invece mi hanno stupito per come riescono ad aggirare il problema ed a vivere una vita “normale”. Mi ha stupito molto la lettura in Braille, la capacità di leggere attraverso il tatto è secondo me incredibile, anche se per loro è vita quotidiana”.
Mattia
“L’incontro è stato davvero interessante soprattutto perché le persone non vedenti ci hanno parlato della loro esperienza in prima persona. Mi hanno colpito tante cose a partire dalla loro forza e volontà, non si arrendono mai nonostante le loro difficoltà. Ho imparato cose che non sapevo della loro vita quotidiana e ora che ho scoperto l’esistenza del centro culturale “Dialogo nel buio” a Milano ho una meta in più da raggiungere!!”
Krhystyna
“L’incontro è stato molto interessante, ho scoperto cose che prima ritenevo inesistenti ma soprattutto mi hanno trasmesso molte cose”.
Sara
“A mio parere l’incontro è stato molto interessante e ci ha permesso di capire in maniera più pratica e concreta come vivono le persone non vedenti o ipovedenti.
Sicuramente sentir parlare e raccontare le loro esperienze è stato molto utile per poter provare a metterci nei loro panni, per confrontare le nostre idee e per capire cosa provano e come vivono la loro quotidianità. Credo sia stato un incontro davvero importante per tutti noi, ma penso che sia stato anche bello per loro poter esprimere i loro pensieri e le loro esperienze personali.”
Melissa
“Grazie a questo incontro abbiamo avuto la possibilità di conversare 2 ore con persone non vedenti, cercando di capire un po’ il loro stile di vita e in che modo affrontano le difficoltà che possono incontrare. Ho trovato quest’esperienza molto interessante e sono sicuro che se avessimo intrapreso quest’incontro dal vivo, come doveva essere fatto, mi sarebbe interessato egualmente se non di più.”
Azad
“Questo incontro è stato molto interessante sia dal punto di vista istruttivo sia dal punto di vista come essere umano. Mi ha reso più consapevole e “istruita” sull’argomento cecità, sul come comportarsi se dovessi incontrare una persona con questa disabilità. Questo era un argomento già a me noto perché mio papà lavora con il Ritmeyer, l’associazione per ciechi di Trieste, dovevo provare con lui una cena al buio ma vista la pandemia non ho potuto provare.”
Emili
“E’ stato molto istruttivo il poter avere una testimonianza di un “mondo” ai nostri occhi sconosciuto, una realtà che merita di essere scoperta e tutelata. Mi ha colpito molto la parte in cui venivano spiegati gli stratagemmi utilizzati per ovviare ai piccoli problemi quotidiani di tutti i giorni a cui un normodotato non fa veramente caso dando quasi tutto per scontato.”
Loris
“L’incontro con le persone con una disabilità visiva è stato molto istruttivo e importante sotto ogni punto di vista, poiché ci ha aiutato a capire com’è una vita con questo tipo di disabilità.
Ho trovato incredibile che la loro vita non e poi così diversa dalla nostra, loro riescono a colmare senza problemi le proprie mancanze, migliorandosi.”
Lisa
“La cosa che mi ha colpita della riunione è quando ho visto che loro riescono a fare tante cose più di noi e meglio di noi e una cosa che mi ha reso felice per loro.”
George
“L’ho trovato molto interessante, prima di questo incontro non avevo mai provato a pensare come le persone con queste difficoltà affrontano la vita quotidiana. Mi è piaciuto molto lo spirito d’iniziativa e la forza che hanno e che va oltre questa disabilità, soprattutto per aiutare gli altri e condividere con tutti le loro esperienze. Mi sarebbe piaciuto di più ovviamente andare a provare anche l’esperienza al buio che propongono a Milano, ma sarà per un’altra volta.”
Letizia
“L’incontro che abbiamo fatto è stato interessante, abbiamo parlato e ci hanno mostrato cosa usano per aiutarsi a comunicare con altre persone e a vivere bene anche senza vedere. Tante volte quando vediamo un cieco diciamo “poverino, mi fa compassione”, però parlando con loro due ore mi hanno trasmesso molte cose, come ad esempio che anche se non vedono, vivono tranquillamente con serenità e forza e questa cosa mi ha colpito moltissimo.”
Giorgia
“La cosa che mi ha colpito di più della riunione con i ciechi è stato l’argomento del signore che ha detto che lui nonostante la sua invalidità ce la fa a fare tutto, anche grazie all’aiuto delle persone vicine”.
Cristina
L’Incontro “Dialogo nel Buio” è stata un’esperienza molto interessante, mi ha emozionato un sacco e mi ha insegnato come poter prendere la vita così com’è. Grazie a questo incontro ho riconosciuto nei protagonisti molta voglia di vivere nonostante le difficoltà poste, per loro alquanto “normali”. Mi è piaciuto scoprire come affrontano la loro vita quotidiana giorno dopo giorno, ho incontrato persone da ammirare, forti e coraggiose.
Questa esposizione è stata molto importante per me e spero un giorno di poter andare a visitare il centro culturale “Dialogo nel Buio” a Milano.
Elisa